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calizza, carotti, el gato chimney, pannacchiò, varuna- surreality show

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Direzione artistica Sofia Francesca Micciché
Curatela e testi critici Julie Kogler

Dopo un primo capitolo romano presso lo spazio Officina 468 di Roma nell’ autunno del 2012 il progetto Surreality Show sbarca in laguna per rinnovare il suo appuntamento con il pubblico.

Guarda il video di "Surreality show" sul nostro Canale YouTube

Guarda il video di “Surreality show” sul nostro Canale YouTube

Surreality Show si antepone ai sempre più diffusi reality show in stile “Big Brother” dove mediante la cronaca scandalistica vengono lanciate le esche al pubblico di voyeur.

Gli artisti di Surreality Show, invece, si prefiggono di generare un rapporto vis-a-vis con il pubblico, uno scambio di idee e di riverberi reciproci mediante cui l’osservatore non si degrada come soggetto passivo ma dove egli può trovare insolite interpretazioni del mondo in un’interazione dinamica con l’artista.

Tutti e cinque si dilungano in citazioni di epoche passate e presenti, attingendo alla storia dell’arte, alla letteratura ma anche all’odierna cultura popolare, che traducono in pittura, disegno e collage in un “pot pourri” immaginifico dal quale trapela una percezione della nostra società come concatenazione di eventi piuttosto surreali.

La vita contemporanea, cyber e mass-mediale, veloce ed esuberante, individualistica ma anche comunitaria, nell’opera del gruppo emerge nelle metafore visive di un immaginario sorprendente e sur-reale.
L’artista romano Elio Varuna, che conta numerose esperienze espositive in Europa, Asia e in America, esercita la sua arte poliedrica mediante tante forme espressive, trasponendo ludicamente la sua critica verso il sistema di valori della società odierna, che contrappone alle apoteosi di epoche passate.
Dalle equilibrate geometrie dipinte di Jonathan Pannacciò si cristallizzano elementi sacri e profani, ordinari e straordinari, tutti stilizzati e incastonati nei netti contorni disegnati che corrono lungo la linea tra l’astratto e il figurativo.

L’artista Cristiano Carotti può essere considerato un moderno espressionista, che cattura la veemenza e la velocità dei nostri tempi nelle pennellate energiche delle sue tele, incarnando uno spirito libero e vagante che prende spunto da ogni ambito della vita.Esordito sulla scena della street art milanese, oggi El Gato Chimney crea anche disegni e dipinti che si popolano di numeri, simboli e oggetti animati e sospesi in scenari onirici come fossero racconti folcloristici narrati da esseri dalla morfologia ibrida.
Alessandro Calizza s’ispira ai vivaci fermenti del nuovo figurativismo per la sua pittura surreale, in cui dei misteriosi alberi spogli e degli allucinati funghi monoculari devono confrontarsi con momenti inediti che si risolvono in allegorie dipinte.

Info: www.surrealityshow.it

Immagine di copertina: Elio Varuna, Ragione e Sonnolenza


simone ligabue – diritto d’arte

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A cura di Roberta Semeraro

L’indagine di Simone Ligabue analizza i rapporti tra arte, crimine e diritto assumendo lo scarto semantico quale vero e proprio mezzo conoscitivo. Il procedimento dello scrittore reggiano consiste nel richiamare enunciati della scienza giuridica e formulari in uso tra i soggetti che a vario titolo intervengono in un procedimento giudiziario, insinuando in quei repertori linguistici un sospetto polisemico ora palesato in configurazioni plastiche.

In un serrato confronto tra la verità cifrata dell’arte e l’esigenza di certezza del diritto, tra il demiurgo del motto di spirito e il giurista del rigor legis, Simone Ligabue riattiva la tradizione dell’umorismo nero e individua nell’idea di reato immaginario la sintesi della sua ricerca.

Nell’immagine di copertina: No smoking, libro in 50 esemplari a stampa numerati e firmati, Folini Arte Contemporanea ed., Chiasso, 2007

 

Guarda la performance di Simone Ligabue: “Omicidio?”

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Emanuel Pimenta-johncage

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a cura di Emanuel Pimenta e Lucrezia De Domizio Durini

Il versatile artista Emanuel Pimenta, considerato concettualmente il figlio spirituale di Cage, ha collaborato per anni in linea diretta con John Cage. Possiede rari documenti storici: tra questi, l’unico magistrale lavoro fotografico del famoso loft di Cage, luogo creativo dove lo spazio rappresentava per il compositore materiale spirituale di suoni e rumori per comporre la sua ineffabile musica.
La musica di Pimenta e di Cage ha fatto anche da sfondo alle rappresentazioni del famoso coreografo Merce Cunningham, amico fraterno di entrambi i musicisti.
L’evento di Venezia, Silenzio, testimonia ancora una volta le magistrali traslazioni personali compositive video e musicali dell’artista Pimenta, che trasmettono al fruitore la sua singolare creatività personale e nel contempo ricordano l’irripetibile storia della musica mondiale.

John Cage 100 anni. Silenzio
Inaugurazione: 30.11.2012, ore 17.30

Poetry: a glass Garden, il video

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Siamo felici di annunciare il video dell’inaugurazione di Poetry: a Glass Garden, il nuovo progetto artistico di Ca ‘Sagredo ideato dall’artista veneziano Marco Nereo Rotelli con Massimiliano Schiavon.

Il video, diretto da Giovanni Pellegrini, enfatizza l’inno che la mostra rivolge alla bellezza e alla sua fragilità e la magica atmosfera delle esibizioni dei ballerini Martina Arduino e Marco Agostino, del Teatro La Scala di Milano, e di Michi dei Rossi, batterista de Le Orme.

Sia che tu abbia partecipato all’evento sia che tu non ci sia riuscito, questo video fa per te!

poetry: a glass garden

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Foto di Wladimiro Speranzoni

Poetry: a Glass Garden è il nuovo progetto artistico che Ca’ Sagredo promuove in occasione della Biennale 2019, dopo le “mani” di Quinn.

Realizzato dall’artista veneziano Marco Nereo Rotelli insieme alla fornace muranese Massimiliano Schiavon Art Team, ha visto la straordinaria partecipazione dei poeti Yang Lian (Cina) e Adonis (Siria), candidati al Premio Nobel per la Letteratura,  del poeta cubano Victor Rodriguez Núñez e del romanziere statunitense Mark Axelrod, chiamati a donare parole diverse a una Venezia che rinasce.

Le porte dell’antica dimora dei Sagredo in Campo Santa Sofia e sul Canal Grande sono segnalate da installazioni monumentali, composte da briccole recuperate nella Laguna di Venezia, dove galleggiavano alla deriva perché spezzate dall’azione congiunta dell’acqua salmastra, delle onde e delle teredini, e da variopinti e ricchi mazzi di steli in vetro soffiato di Murano.

All’interno il percorso si snoda fra le porte d’oro dell’artista Marco Nereo Rotelli, le tele dipinte direttamente a Ca’ Sagredo da Adonis e i libri di vetro realizzati dagli scrittori nella fornace di Massimiliano Schiavon.

Info:
dal 7 maggio al 24 novembre 2019, dalle 10 alle 20
ingresso gratuito
Ca’ Sagredo, Campo Santa Sofia 4198/99, 30121, Venezia

 

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calizza, carotti, el gato chimney, pannacchiò, varuna- surreality show

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Direzione artistica Sofia Francesca Micciché
Curatela e testi critici Julie Kogler

Dopo un primo capitolo romano presso lo spazio Officina 468 di Roma nell’ autunno del 2012 il progetto Surreality Show sbarca in laguna per rinnovare il suo appuntamento con il pubblico.

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Surreality Show si antepone ai sempre più diffusi reality show in stile “Big Brother” dove mediante la cronaca scandalistica vengono lanciate le esche al pubblico di voyeur.

Gli artisti di Surreality Show, invece, si prefiggono di generare un rapporto vis-a-vis con il pubblico, uno scambio di idee e di riverberi reciproci mediante cui l’osservatore non si degrada come soggetto passivo ma dove egli può trovare insolite interpretazioni del mondo in un’interazione dinamica con l’artista.

Tutti e cinque si dilungano in citazioni di epoche passate e presenti, attingendo alla storia dell’arte, alla letteratura ma anche all’odierna cultura popolare, che traducono in pittura, disegno e collage in un “pot pourri” immaginifico dal quale trapela una percezione della nostra società come concatenazione di eventi piuttosto surreali.

La vita contemporanea, cyber e mass-mediale, veloce ed esuberante, individualistica ma anche comunitaria, nell’opera del gruppo emerge nelle metafore visive di un immaginario sorprendente e sur-reale.
L’artista romano Elio Varuna, che conta numerose esperienze espositive in Europa, Asia e in America, esercita la sua arte poliedrica mediante tante forme espressive, trasponendo ludicamente la sua critica verso il sistema di valori della società odierna, che contrappone alle apoteosi di epoche passate.
Dalle equilibrate geometrie dipinte di Jonathan Pannacciò si cristallizzano elementi sacri e profani, ordinari e straordinari, tutti stilizzati e incastonati nei netti contorni disegnati che corrono lungo la linea tra l’astratto e il figurativo.

L’artista Cristiano Carotti può essere considerato un moderno espressionista, che cattura la veemenza e la velocità dei nostri tempi nelle pennellate energiche delle sue tele, incarnando uno spirito libero e vagante che prende spunto da ogni ambito della vita.Esordito sulla scena della street art milanese, oggi El Gato Chimney crea anche disegni e dipinti che si popolano di numeri, simboli e oggetti animati e sospesi in scenari onirici come fossero racconti folcloristici narrati da esseri dalla morfologia ibrida.
Alessandro Calizza s’ispira ai vivaci fermenti del nuovo figurativismo per la sua pittura surreale, in cui dei misteriosi alberi spogli e degli allucinati funghi monoculari devono confrontarsi con momenti inediti che si risolvono in allegorie dipinte.

Info: www.surrealityshow.it

Immagine di copertina: Elio Varuna, Ragione e Sonnolenza

cadavre exquis

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Nel 1935, a Parigi, Jacques Prévert, Yves Tanguy e altri surrealisti svilupparono l’assurdo gioco di scrivere ognuno una parola su un foglio piegato, ‘uno dopo l’altro, senza mai conoscere la parola precedente.  Il risultato veniva alla luce solo aprendo il foglio. Ecco quale fu la prima frase di questo gioco: “Le cadavre – exquis – boira – le – vin – nouveau” (“Il cadavere – squisito – berrà – il vino – nuovo”).
Il movimento surrealista, che propugnava creazioni ed espressioni al di fuori del controllo della ragione, sognava di esplorare l’inconscio freudiano e, in­ pittura, di far emergere immagini in modo casuale.

In omaggio alla Città dei Dogi, agli incontri casuali e agli amanti del colore, la mostra presenta una fusione tra sogno e realtà attraverso un insieme di opere che offrono agli occhi di chi le osserva diverse possibilità per leggerle e raccontarle.

La magnifica Chiesetta della Misericordia sarà la vetrina di un percorso plastico e offrirà a tutti, occhi esperti e non, una scenografia originale tutta in sospensione e in scoperta.

Un po’ come un uomo che, camminando con passo serio, incontra l’amore della sua vita all’angolo di una strada. Niente e nessuno avrebbe potuto prevederlo. Chi ha sorriso per primo? Chi si è poi perso nel morbido e tenero sguardo? Non importa! L’angolo di strada, la linea immaginaria che separa le pagine da scrivere, ora si dispiega e si sviluppa piatta, distesa, nuda come un verme, come baci d’amore.
E Venezia è la città lagunare degli incontri casuali, delle pagine solitarie che si­ espandono sotto l’ azzurro del cielo o l’ocra delle nebbie dell’acqua alta.

A Venezia ci sono sempre degli incontri. Strani incontri che sono la scrittura automatica e l’assemblaggio di opere giustapposte­. Il tutto è bello come un incontro casuale… ma a ben vedere, ogni opera racconta qualcosa alla persona che le è vicina, gli sussurra all’orecchio, si confida come un pettegolezzo alla persona della porta accanto.

Ne nascono incontri belli come “l’incontro fortuito su un tavolo da dissezione di una macchina da cucire e di un ombrello” (Comte de Lautréamont, alias Isidore Ducasse).

Info:
dal 16 ottobre al 28 ottobre 2020, dalle 11 alle 18
vernissage: giovedì 15 ottobre, ore 18-21
ingresso libero
Chiesetta della Misericordia, Campo dell’Abbazia, Venezia

COethos. Padiglione Nazionale di Grenada, 17a Biennale di Architettura di Venezia

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Grenada è quasi l’isola più meridionale del paradiso caraibico, l’ultima di una serie di gemme in una corona che sfuma dolcemente prima di incontrare il continente sudamericano. Una meraviglia che galleggia sulla superficie dell’acqua, è un miraggio.

Accanto alla bellezza, incombe una minaccia sempre presente: le onde aumentano con il riscaldamento globale, i venti minacciano di distruggere la sua superficie e la foresta, le placche tettoniche si muovono e tremano in una lenta danza, e il magma bolle ovattato nel silenzio sottomarino. Grenada, come Venezia, è un paradiso sospeso tra una solida identità storica e un futuro incerto e fragile. Allo stesso modo, le sue condizioni ambientali sono la causa sia della sua qualità sia delle sue debolezze che minano la solidità della sua immagine paradisiaca.

Abitare questa terra produce le reliquie più straordinariamente resistenti: la sua gente.

La resilienza del suo popolo a ricostruire di volta in volta dopo ogni catastrofe è lo stimolo per l’architetto a fornire un design urbano vivo, che respiri, sia dinamico e utile alla gente.

COethos interrompe il tempo e contemporaneamente lo allunga: Grenada e la sua House of Parliament diventano il luogo dove le ere geologiche e l’identità di una comunità si incontrano. È l’espressione dei modi dinamici di abitare una terra imprevedibile, sospende il tempo e la fragilità dell’ambiente pur riconoscendoli come parte della sua esistenza.

COethos è una voce dall’interno di Grenada che annuncia una nuova prospettiva culturale, economica e sociale come un modo di vivere localmente in relazione alle crescenti questioni ambientali globali.

COethos è una visione, una narrazione, dove le singole parti sono strettamente interdipendenti e la Casa del Parlamento, già completata, è la pietra angolare. Il progetto futuro dota il centro storico di St George’s di una nuova narrazione e lo valorizza come luogo centrale dove la comunità riconosce e proclama la propria identità unica.

La riconfigurazione del paesaggio urbano di St George’s, dei suoi edifici e dei suoi forti, e il ringiovanimento delle componenti chiave di Market Square e Carenage, la gestione delle sue infrastrutture e del suo traffico motorizzato e pedonale, se realizzato, alla fine andrà a beneficio di ogni individuo.

Il padiglione, prodotto dal commissario Susan Mains e curato dal collettivo Babau Bureau (Marco Ballarin, Stefano Tornieri, Massimo Triches, espone i progetti del Caribbean Office of Co-operative Architecture diretto da Bryan W. Bullen. Officina delle Zattere si è occupata della realizzazione e gestione del Padiglione.

Sito web ufficiale

Info
Da martedì a domenica, 11:00 – 18:00
Castello 2146, Riva San Biasio, 30122 Venezia
Entrata libera


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Surreality Show si antepone ai sempre più diffusi reality show in stile “Big Brother” dove mediante la cronaca scandalistica vengono lanciate le esche al pubblico di voyeur.

Gli artisti di Surreality Show, invece, si prefiggono di generare un rapporto vis-a-vis con il pubblico, uno scambio di idee e di riverberi reciproci mediante cui l’osservatore non si degrada come soggetto passivo ma dove egli può trovare insolite interpretazioni del mondo in un’interazione dinamica con l’artista.

Tutti e cinque si dilungano in citazioni di epoche passate e presenti, attingendo alla storia dell’arte, alla letteratura ma anche all’odierna cultura popolare, che traducono in pittura, disegno e collage in un “pot pourri” immaginifico dal quale trapela una percezione della nostra società come concatenazione di eventi piuttosto surreali.

La vita contemporanea, cyber e mass-mediale, veloce ed esuberante, individualistica ma anche comunitaria, nell’opera del gruppo emerge nelle metafore visive di un immaginario sorprendente e sur-reale.
L’artista romano Elio Varuna, che conta numerose esperienze espositive in Europa, Asia e in America, esercita la sua arte poliedrica mediante tante forme espressive, trasponendo ludicamente la sua critica verso il sistema di valori della società odierna, che contrappone alle apoteosi di epoche passate.
Dalle equilibrate geometrie dipinte di Jonathan Pannacciò si cristallizzano elementi sacri e profani, ordinari e straordinari, tutti stilizzati e incastonati nei netti contorni disegnati che corrono lungo la linea tra l’astratto e il figurativo.

L’artista Cristiano Carotti può essere considerato un moderno espressionista, che cattura la veemenza e la velocità dei nostri tempi nelle pennellate energiche delle sue tele, incarnando uno spirito libero e vagante che prende spunto da ogni ambito della vita.Esordito sulla scena della street art milanese, oggi El Gato Chimney crea anche disegni e dipinti che si popolano di numeri, simboli e oggetti animati e sospesi in scenari onirici come fossero racconti folcloristici narrati da esseri dalla morfologia ibrida.
Alessandro Calizza s’ispira ai vivaci fermenti del nuovo figurativismo per la sua pittura surreale, in cui dei misteriosi alberi spogli e degli allucinati funghi monoculari devono confrontarsi con momenti inediti che si risolvono in allegorie dipinte.

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