Curatrice: Susanna Sara Mandice
Silenzioso e discreto, il monumento immaginato da Moretti desta le coscienze, invita all’attenzione. L’attenzione è tanto un processo cognitivo diretto a un oggetto preciso, quanto sinonimo di cura, premura.
L’esercizio di Moretti contiene entrambe le definizioni: invita alla concentrazione e si dedica a uno dei temi sociali più urgenti, lo arricchisce, lo consegna ad altri.
Senza urlare, pacatamente.
Partendo da un fatto di cronaca riguardante l’omicidio di una donna, l’artista progetta un monumento nel quale una falena sbatte le ali contro un vetro.
Simboleggiando le anime dei morti che non trovano pace, vola frenetica, incessantemente, in un moto apparentemente disarmonico e caotico. Un’icona luminosa che serenamente libera una calda potenza, cattura lo sguardo e ipnotizza. La mostra diventa un tempio laico nel quale sostare e pensare.
Immagine in copertina: Gianni Moretti, La Bell’ra (studi per un monumento all’attenzione)